Lasciato l’agriturismo Salemi si raggiunge in circa 6 chilometri, metà in discesa e metà in salita, Piazza Armerina, le cui vie del centro sono ricche di fascino ma, come altri borghi siciliani, pericolose per i ciclisti a causa del selciato pietroso. Percorrendo via Roma al civico 96 si incontra Bike Diffusion, officina negozio biciclette (392 7962358).
In breve si attraversa Piazza Armerina dirigendosi verso Aidone: la strada è inizialmente in salita, con pendenze del 5-6% per un paio di chilometri che si alleggeriscono strada facendo fino a diventare un falsopiano che accompagna all’ingresso del paese. Durante il tragitto si lambisce la Riserva Boschiva di Rossomanno, che offre qualche chilometro di pedalata all’ombra.
Il borgo di Aidone regala un panorama che spazia nell’entroterra siciliano, che possiamo apprezzare anche lungo la veloce discesa che si incontra allontanandosi dal paese. In breve si raggiunge lo svincolo per gli scavi archeologici di Morgantina, il cui viale di accesso è tutto di sassi non sempre piacevoli per i ciclisti.
Continuando a scendere si raggiunge il bivio con la SP14: è questa la variante che proponiamo nella tappa odierna, adatta a coloro che non gradiscono tratti di sterrato semplice. La SP14 conduce fino all’incrocio con la SP103, su cui si ricongiungerà l’altro itinerario. Occorre precisare che anche in questo caso la provinciale non offre un asfalto in buono stato: prudenza.
Per chi volesse spingersi in strade sterrate (ribadiamo, sterrato non impegnativo e adatto anche a biciclette con pneumatici tipo corsa, che si protrae per circa 4 chilometri), proponiamo un itinerario che attraversa il centro agricolo dell’entroterra permettendo un’esperienza di solitudine, silenzio e avventura unici. Al bivio con la SP14 non si svolta, ma si prosegue fino ad un successivo svincolo con la SP73: la strada lambisce il lago artificiale di Ogliastro, offrendo una vista sulla diga e sulla più distante centrale eolica. Il primo tratto di strada si mantiene in buone condizioni, ma più si prosegue più l’asfalto lascia posto allo sterrato. Passato il lago, si svolta a sinistra per immergersi tra interminabili campi coltivati, senza alcuna struttura abitativa visibile. Si continua fino a congiungersi con la SP103.
Una salita che permette di apprezzare dall’alto la piana di Catania porta fino a Ramacca, ma il resto della tappa è quasi tutto in discesa lungo la SS385.
Tappa conclusiva del giro orientale, di circa 100 chilometri, prevalentemente in discesa. Strade in buono stato, con l’eccezione della SP73 proposta solo a chi non teme un po’ di facile sterrato. Solita raccomandazione sulle strade dei centri storici, in questo caso di Piazza Armerina: attenzione al fondo stradale pietroso. Pochi i tratti all’ombra, ma si parte da zone in quota, dove il clima è più fresco.
Costante della tappa è l’entroterra siculo, con le terre lavorate dall’uomo.
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