Partiti da Casa Mirabile si percorre in leggera salita una strada non in buone condizioni. Deviando a destra al bivio direzione Montevago la strada migliora, il traffico scarseggia (eccezion fatta per alcuni camion che si spostano da una vicina fabbrica di calcestruzzo, ma la carreggiata è abbastanza larga da non creare problemi) e la strada continua a salire leggermente (4-5%) con continuità, attraversando un bel bosco di sempreverdi. All’inizio della strada si può notare in cima al monte sulla sinistra oltre il fondovalle un borgo: si tratta di Partanna, dove passa l’itinerario odierno.
Raggiunti quindi i ruderi di Montevago, la sensazione è di essere nella scenografia di un film western.
Si procede in direzione Partanna lungo la SS188, strada in ottime condizioni e sempre con poco traffico (anche i camion qui scarseggiano): inizia un’avvincente discesa verso il fondovalle, abbastanza lunga ed estremamente piacevole, durante la quale si possono apprezzare i terreni coltivati su ambo i versanti, con un’occhio alla strada che ci aspetta (ben visibile durante la discesa) passato il fondovalle e lasciando la provincia di Agrigento per rientrare nel trapanese.
La temuta salita dura circa 10 chilometri, senza interruzioni rilevanti e con pendenza regolare (sul 4-5%) concludendosi dentro il borgo di Partanna: quando si scollina la vista, impareggiabile, può spaziare tanto a sud (sulla valle del Belice, fino al mare) quanto a nord (dove ci dirigiamo). Nel borgo si pedala con piacere, il traffico è contenuto e le strade abbastanza larghe.
Da Partanna è possibile proseguire lungo la SS188 fino a Salemi, lungo una strada tutta asfaltata. Proponiamo però una variante, che si scosta dalla statale percorrendo strade secondarie immerse nella campagna, con l’asfalto non in buono stato e con un tratto di poche centinaia di metri sterrato: è bene precisare che lo sterrato non presenta alcuna difficoltà e può essere percorso anche da biciclette con ruote tipo corsa. Allo stesso modo però ribadiamo che l’asfalto presenta diversi punti con buche e crepe, dunque prudenza: con un’andatura moderata non si corrono pericoli e si può apprezzare la solitudine ed il silenzio della campagna. Il percorso della variante inizia con un tratto in discesa per poi iniziare a salire con sempre maggiore pendenza, fino a toccare sul finire l’11% (ma si parla di alcune centinaia di metri di salita in tutto). Successivamente, dopo un sottopassaggio che permette di oltrepassare la strada a veloce scorrimento, si giunge sullo spartiacque, con campi d’ulivo da un lato e vigneti dall’altro. Attenzione ad un passaggio a livello: la strada fa un’improvvisa ‘esse’ appena prima delle rotaie. Si sta percorrendo la Strada Regionale Occhio di Sole: si è nel silenzio della campagna, tra coltivazioni e pascoli di pecore. Di qui a poco inizia il breve tratto di facile sterrato per congiungersi poi con la Strada Ex Delia Nivoelli, nota anche come Strada di Bonifica 11 numero 8 di Fiumegrande, tutta asfaltata: appena imboccata questa strada appare Salemi, arroccata sul colmo della montagna antistante. Immagine suggestiva che sa di sfida. E la sfida dura 9 chilometri, tutti in salita: il tratto fino al paese è tutto tra il 5 e il 6%, per poi impennarsi fino all’11% per raggiungere il punto più alto della bella Salemi, attraverso piccoli vicoli dal sapore antico.
A Salemi finisce la variante e ci si ricongiunge al percorso standard lungo la SS118, direzione Calatafimi-Segesta via Vita.
Dopo la gran salita per Salemi ci si aspetterebbe una lunga discesa, ma non è così: seppur leggermente la statale sale ancora per qualche chilometro con anche dei tornanti: si hanno qui poco più di 3 chilometri al 7-8%.
Una volta scollinato, si incontra il bivio per Bruca. La strada non è delle migliori, l’asfalto presenta diverse crepe e buche, e per un breve tratto inferiore a 100 metri diventa sterrato di facile percorrenza.
Tappa impegnativa di circa 80 chilometri ma con grandi dislivelli, talvolta molto pendenti. L’ombra scarseggia, ma si pedala su quote collinari, dunque più fresche.
Costante della tappa sono i borghi (Partanna e Salemi) arroccati in cima ai monti, che si palesano lungo il tragitto a mo’ di sfida.
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